Se pensi che l’Islanda sia fatta solo di geyser esplosivi, cascate maestose e vulcani minacciosi, beh, preparati a scoprire un’altra faccia di questa affascinante terra: il réttir, il grande raduno delle pecore! E sì, se non lo sapevi, in Islanda non sono solo i turisti a vagare liberi tra le colline. Anche le pecore islandesi si prendono le loro libertà!
Pecore in vacanza… fino a settembre!
Durante l’estate, le pecore islandesi si godono una vita che molti di noi sognerebbero: pascolano felici e indisturbate su praterie verdi e montagne maestose, senza alcuna preoccupazione. Niente recinzioni, nessun pastore in vista. In pratica, vivono la loro versione pecorina di una vacanza estiva. Però, quando settembre arriva e l’autunno inizia a tingere il paesaggio di mille sfumature dorate, è ora di tornare a casa. Ma non pensare che le pecore siano così collaborative!
Réttir: il grande spettacolo
Il réttir è il momento in cui gli agricoltori islandesi, insieme a familiari, amici e qualche turista curioso, si mettono all’opera per raccogliere queste adorabili fuggitive pelose. E non è un compito facile! Le pecore, ormai abituate alla vita selvaggia, si nascondono tra le montagne, sembrando dire: “No, grazie, preferiamo rimanere qui!”. È un po’ come cercare di convincere un gruppo di bambini a lasciare il parco giochi… solo che qui i “bambini” pesano una sessantina di chili e sono coperte di lana.
L’arte di acchiappare una pecora
Se pensi che basti un fischio per farle tornare all’ovile, hai sottovalutato le pecore islandesi. In effetti, il réttir è un po’ come un gigantesco gioco del nascondino. Armati di cavalli, moto da cross, cani da pastore e tanta pazienza, gli agricoltori si sparpagliano per le colline per radunare le pecore. E ci vuole davvero una squadra affiatata: cani che corrono, cavalli che scendono dalle montagne, agricoltori che si arrampicano tra rocce e muschi… uno spettacolo a dir poco pittoresco e affascinante.
Il giorno del raccolto: pecore e persone insieme
Dopo giorni di inseguimenti, le pecore vengono finalmente radunate in un grande recinto circolare, chiamato réttir, appunto. Qui inizia il vero divertimento. Ogni pecora viene identificata grazie alle marche auricolari e restituita al legittimo proprietario. E qui si capisce che, nonostante l’apparenza pacata, le pecore islandesi hanno personalità: alcune si lasciano prendere con calma, altre cercano ancora di scappare con una grinta degna di una finale di campionato.
Una festa che continua
Ma il réttir non è solo una giornata di lavoro duro. È un evento sociale, una tradizione che unisce intere comunità. Dopo che tutte le pecore sono state messe al sicuro, si festeggia con cibo, bevande e musica tradizionale. È un momento di celebrazione della vita rurale islandese, che mescola lavoro e divertimento in un mix perfetto. E per i visitatori? Beh, oltre a essere un’opportunità per scoprire una tradizione antica, è anche l’occasione per fare amicizia con gli islandesi (e forse anche con qualche pecora)!
Perché partecipare al réttir?
Se sei un amante della natura, delle tradizioni e magari vuoi mettere alla prova le tue abilità di pastore, il réttir è l’evento che fa per te. Certo, non è esattamente una vacanza rilassante, ma è un’esperienza autentica, che ti farà immergere nella cultura e nella vita quotidiana dell’Islanda rurale. E chi lo sa? Potresti anche scoprire un lato di te che non sapevi di avere: quello di pastore (o cacciatore di pecore disperse!).
Insomma, il réttir è uno di quegli eventi che, una volta vissuto, non dimenticherai mai. Che tu venga per guardare o per partecipare attivamente, una cosa è certa: tra risate, corse e una buona dose di caos, sarà un’esperienza memorabile!